“Il trauma complesso nasce in assenza di empatia genitoriale e viene risolto attraverso il suo antidoto, l’opposto, l’applicazione di abbondante empatia per il bambino.” —Dr. Craig Childress
La violenza – fisica, psicologica o emotiva – non è mai stata e non sarà mai uno strumento educativo. È un metodo degradante che compromette l’integrità del bambino e mina le fondamenta della società stessa.
Una svolta storica
Il 13 settembre 2024, il Consiglio federale ha proposto una modifica del Codice Civile che sancisce il diritto dei bambini all’educazione non violenta. Questo passo manda un messaggio molto chiaro: tolleranza zero per punizioni corporali e altri trattamenti degradanti.
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La realtà oggi
Purtroppo, come ho scritto nel mio libro Nel rispetto dell’infanzia, la disciplina rigida fra le mura domestiche è la forma più comune di violenza vissuta dai bambini. Una tipologia di maltrattamento ampiamente diffusa in tutte le società, ma meno visibile in quanto appartenente alla sfera privata di una famiglia. In gran parte del mondo due bambini su tre sono soggetti a disciplina violenta. Alle nostre latitudini, secondo uno studio dell’Università di Friburgo:
- 1 genitore su 6 ricorre regolarmente a insulti, minacce o privazione di affetto.
- 1 bambino su 2 subisce violenza psicologica o fisica nell’educazione.
- Il 40% dei genitori ha inflitto punizioni fisiche almeno una volta.
Questi numeri sono inaccettabili e dimostrano che è necessario un cambio di paradigma immediato.
Disciplina positiva: Educare con rispetto
I nostri figli non hanno bisogno di controllo, punizioni o metodi coercitivi. Hanno bisogno di una base sicura fatta di connessione, rispetto e relazioni autentiche.
È nel legame che si costruisce il futuro. La disciplina positiva si basa su empatia, guida e rispetto reciproco. È dimostrato che questo approccio — promosso anche dalle più prestigiose Università al mondo, come Stanford, Harvard, Oxford — non solo rafforza la relazione genitore-figlio, ma favorisce anche lo sviluppo di bambini più sicuri, responsabili e resilienti.
Un impegno collettivo
La nuova legge, oltre a vietare ogni forma di violenza, potenzierà la prevenzione e il sostegno ai genitori attraverso consulenze e misure di sensibilizzazione. Questo è un momento storico per costruire una società più giusta e rispettosa dei diritti dei bambini. Nel rispetto dell’infanzia.
Educare nel rispetto dell’integrità e dei diritti dei bambini non è un’opzione, ma un dovere. Un cambiamento di paradigma a favore di un’educazione che rispetti l’integrità e i diritti del bambino è il primo e più importante passo per migliorare il benessere della società intera.
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