Non ci può essere rivelazione più acuta dell’anima di una società che il modo in cui tratta i suoi bambini. —Nelson Mandela
La Convenzione sui Diritti del Fanciullo: Una pietra miliare
Nel 1989, la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia ha segnato un momento storico per la tutela dei bambini. Per la prima volta, è stato redatto un accordo giuridico internazionale che riconosce esplicitamente i diritti fondamentali di ogni bambino. Con 54 articoli, si pone l’obiettivo di proteggere la vita, il benessere e lo sviluppo dei minori.
- Conclusa: 20 novembre 1989 a New York.
- Approvata in Svizzera: 13 dicembre 1996.
- Ratificata: 24 febbraio 1997.
- Entrata in vigore: 26 marzo 1997.
Questo documento non è solo un riconoscimento formale, ma una guida per l’azione, vincolando gli Stati a garantire una protezione attiva per tutti i bambini.
Una nuova visione dell’infanzia
La Convenzione ha cambiato il modo in cui l’infanzia viene percepita a livello globale: non più solo una fase di transizione, ma un periodo protetto in cui i bambini sono riconosciuti come individui completi con diritti propri.
Grazie al lavoro dell’UNICEF e di organizzazioni non governative, il documento ha ridefinito l’infanzia, sancendo diritti indivisibili e strettamente connessi tra loro. Tra questi, i più rilevanti includono:
- Il diritto al benessere: protezione fisica, mentale ed emotiva.
- Il diritto alla vita e allo sviluppo personale: non solo sopravvivere, ma crescere in modo sano e sicuro.
- Il diritto alla parità di trattamento: tutti i bambini hanno gli stessi diritti.
- Il diritto di esprimere opinioni: i bambini possono e devono essere ascoltati.
Questi principi fondamentali rappresentano i pilastri su cui si basano tutti gli altri diritti, promuovendo una società più equa per le generazioni future.
I Protocolli aggiuntivi: Un impegno continuo
Per affrontare sfide specifiche, la Convenzione è stata integrata con tre Protocolli aggiuntivi:
- Partecipazione a conflitti armati: tutela contro il reclutamento e l’uso di bambini in guerra (2002).
- Vendita di fanciulli, prostituzione e pedo-pornografia: lotta contro i crimini più abietti (2002).
- Procedura di reclamo individuale: i bambini possono presentare reclami formali per la violazione dei loro diritti (2014).
Questi strumenti rafforzano il quadro normativo per affrontare le minacce che i bambini continuano a subire nel mondo.
La protezione dell’infanzia in Svizzera
Anche a livello nazionale, la protezione dei bambini è una priorità sancita dalla legge. La Costituzione federale della Confederazione Svizzera garantisce nel Articolo 11:
- “I fanciulli e gli adolescenti hanno diritto a particolare protezione della loro incolumità e del loro sviluppo.”
La Costituzione della Repubblica e Cantone Ticino aggiunge nel Articolo 13:
- “Ogni bambino ha il diritto di essere protetto, assistito e guidato.”
Questi principi stabiliscono un impegno concreto per tutelare e supportare i minori, ma la loro applicazione richiede costante vigilanza e azione.
Il lavoro da fare: Oltre la teoria e le parole
Nonostante i progressi normativi, la realtà racconta una storia diversa: i diritti dei bambini sono ancora largamente calpestati. Come sottolineo nel mio libro Nel Rispetto dell’Infanzia, il cambiamento non può limitarsi alle leggi scritte. È necessario trasformare le politiche, le pratiche e soprattutto le mentalità.
Le mie esperienze di vita mi hanno portato qui, a farmi portavoce dei bambini. In una società adultocentrica, è cruciale ripensare il nostro approccio, partendo dalle relazioni, dall’educazione e, prima di tutto, da noi stessi.
Un invito esplicito all’azione
C’è ancora tanto da fare. Come individui, genitori e società, dobbiamo impegnarci a risolvere i traumi transgenerazionali che continuano a minare il benessere globale. Ogni passo che compiamo verso il rispetto e la tutela dei bambini non è solo un atto d’amore verso di loro, ma un investimento nel futuro dell’umanità. Se non agiamo, i problemi non potranno che moltiplicarsi.
Il benessere dei bambini è il benessere del mondo.
Le parole non bastano; è tempo di agire!
Image credi: Unicef Australia