Il Diritto di Crescere Senza Violenza: Un Dovere per Tutti

La Convenzione dei Diritti del Fanciullo, ratificata dalla Svizzera, sancisce chiaramente il diritto di ogni bambino a vivere in un ambiente privo di violenza (Art. 19). Inoltre, la Costituzione Federale (Art. 11) e quella del Cantone Ticino (Art. 13) ribadiscono il diritto dei bambini a una particolare protezione per il loro sviluppo e incolumità.

Ogni bambino ha il sacrosanto e inviolabile diritto di vivere e crescere in un ambiente privo di violenza, fisica o psicologica. Tuttavia, la realtà racconta un’altra storia: dai dati dei rapporti UNICEF emerge che in gran parte del mondo due bambini su tre sono soggetti a disciplina violenta. Anche in Svizzera, purtroppo, la violenza fisica e psicologica nell’educazione è ancora tristemente diffusa, come dimostrano gli studi condotti dall’Università di Friburgo e altri enti.

Secondo i dati, in Svizzera un bambino su due subisce violenza fisica o psicologica durante la crescita, mentre quasi un terzo ha assistito a episodi di violenza tra i genitori, situazioni che lasciano cicatrici profonde nella mente e nel cuore dei piccoli. L’uso della violenza psicologica, in particolare, è pervasivo e sottile: il 20% dei bambini viene regolarmente esposto a minacce verbali, insulti o privazione di affetto, e molti vivono situazioni di trascuratezza emotiva. Anche la violenza fisica non è rara: circa 32.000 bambini in Svizzera hanno subito almeno una volta punizioni con oggetti, e 48.000 sono stati sottoposti a trattamenti degradanti

Questi numeri sono allarmanti, perché la violenza – visibile o meno – ha conseguenze devastanti e durature: da problemi emotivi e relazionali a gravi disturbi psichici. I bambini colpiti da queste esperienze sviluppano più facilmente depressione, disturbi dell’apprendimento, comportamenti aggressivi o problemi di attaccamento. Assistendo o subendo violenza, imparano a vedere il mondo come un luogo ostile e a vivere con paura e insicurezza.

Verso un’educazione non violenta

Per fortuna, qualcosa si muove anche alle nostre latitudini: il Consiglio federale ha proposto di sancire nel Codice civile svizzero il diritto all’educazione non violenta. Una legge che non mira a criminalizzare i genitori, ma a promuovere la prevenzione e il sostegno. Il messaggio è chiaro: la violenza non è mai accettabile; non c’è spazio per la violenza nell’educazione, né per le punizioni corporali né per i trattamenti degradanti.

Non si tratta solo di una questione legislativa, ma di prevenzione e sensibilizzazione. La proposta prevede di potenziare i servizi di consulenza per famiglie in difficoltà, offrendo ai genitori strumenti per educare i figli senza ricorrere a metodi violenti. L’adozione di questa norma potrebbe portare a un cambiamento culturale duraturo, riducendo l’accettazione sociale della violenza come “pratica educativa” (quando invece trattasi di maltrattamento a tutti gli effetti, con criteri diagnostici delineati nel DSM-5!).

Questo passo non solo proteggerà i bambini, ma sensibilizzerà la società intera, ricordando che educare con amore e rispetto è l’unica strada per crescere adulti sani e consapevoli. Un bambino rispettato oggi sarà un adulto che rispetta domani.

Perché è necessario agire ora

In tutto il mondo, le ricerche dimostrano che sancire il principio dell’educazione non violenta nella legge aiuta a proteggere i bambini, a cambiare i comportamenti educativi e a promuovere il rispetto dei diritti dei minori. Come ricorda la Fondazione ASPI, la violenza non è solo un danno momentaneo: a lungo termine, può provocare problemi come depressione, dipendenze e persino tendenze suicidarie.

Educare senza violenza significa crescere generazioni più serene, consapevoli e rispettose. La legge non deve essere vista come una minaccia per i genitori, ma come una guida per un cambiamento positivo, che valorizzi l’amore e il rispetto nella crescita dei figli.

Un impegno collettivo

La Svizzera è finalmente vicina a un passo storico: entrare a far parte dei Paesi che riconoscono esplicitamente il diritto all’educazione non violenta. Tuttavia, non basta una legge: servono sensibilizzazione, prevenzione, formazione e supporto. Perché ogni bambino ha diritto a crescere in un ambiente che lo rispetti e lo protegga, lontano dalla violenza.

Un bambino rispettato oggi sarà un adulto rispettoso domani. Proteggiamo il loro presente per garantire un futuro migliore.

Un cambiamento di paradigma a favore di un’educazione che rispetti l’integrità e i diritti del bambino è il primo e più importante passo per migliorare il benessere della società intera.

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